Nel blog di web marketing Puntoblog ci siamo spessi occupati del fenomeno social, dal punto di vista, come dire, sociale, se mi passate il termine, come da quello più strettamente legato al marketing ed alla promozione online. In qualche occasione la nostra curiosità ci ha portato ad interessarci delle vicende economiche di social che erano big quando Facebook era little e che, viceversa, versano adesso in pessime acque: mi sto riferendo a MySpace e Bebo.
Esistono ancora, ma nessuno può dire qualcosa di veramente sensato sul loro conto; non dopo il bagno di sangue che Bebo è costato a AOL. AOL comprò Bebo per 850 milioni di dollari per rivenderlo (forse) a 5-10 questa estate al fondo di equity Criterion Capital Partners LLC.
E sempre la nostra curiosità per il mondo social ci ha portato ad occuparci di social che anziché essere inclusivi ed aggregativi sono esclusivi. Ed allora ecco che ci siamo occupati del social dei bellissimi, Beautiful People, al quale possono accedere solo le persone avvenenti, e del social dei nudisti, Skinbook, molto attento peraltro a non includere dei semplici guardoni.
E’ partito dagli States, ma presto o tardi arriverà anche in Italia un nuovo social: Figment. Ideato da una coppia di giornalisti, il social si mostra alla rete come un “un social network dove i giovani talenti possono mettere in mostra i propri elaborati scritti, connettersi con i lettori e scoprire nuove storie e nuovi autori”. Gli ideatori di Figment si chiamano Dana Goodyear e Jacob Lewis. Il social Figment offre una opportunità a tutti, con particolare riferimento, e lo abbiamo già detto in diversi post sugli ebook, ai generi un po’ bistrattati dall’editoria classica; e mi viene da pensare subito a racconti del mistero, romanzi di fantascienza, tales di steampunk, storie ucroniche, erotiche e d’horror. Senza contare poi la possibilità di poter postare le storie secondo lo schema cell phone novels, ossia storie scritti interamente con il telefono cellulare sotto forma di sms; in Giappone questa sorta di feuilleton tecnologico è abbastanza di moda. In Italia un esperimento simile lo sta portando avanti il futurologo Vito Di Bari con il suo romanzo multipiattaforma Social killer. Esperimento ancora in atto. E tempo fa un americano, Matt Stewart, usò la piattaforma di microblogging per il suo primo lavoro da autore; in tanti poi hanno seguito il suo esempio, come in parte Andrea De Carlo. Ovviamente la comunità può postare dei commenti e fare della critica, costruttiva o distruttiva. Ergo, Figment potrebbe essere la piattaforma giusta per gli italioti scrittori perché, si sa, l’Italia è un popolo di Santi, poeti, navigatori…commissari tecnici della nazionale e scrittori.