Business delle intolleranze alimentari! Un mercato in evoluzione

Quando leggo le statistiche sulle abitudi alimentari degli Italiani mi accorgo di come cambiano i gusti e le abitudini dei consumatori in pochi anni . Ma l’informazione che mi ha colpito maggiormente è stato l’aumento di persone che sono intolleranti ad alcuni alimenti. Alcune intolleranza sono serie da gestire come la Celiachia che è l’intolleranza al glutine ed altre sono passeggere e semplici da gestire. 

Il dato sorprendente è che negli anni 80 in Italia una persona su 30.000 era celiaca, oggi si parla che 1 ogni 150 persone ( in Italia i celiaci sono oltre i 500.000 ma solo un quinto sa di esserlo). Sicuramente questo dato, dovuto al fatto che prima i controlli erano più rari e la celiachia si conosceva di meno, crea un mercato enorme. Infatti, i celiaci, non possono mangiare nessun alimento che contenga glutine ( proteina presente nel grano, nell’orzo, nel farro, ecc…), quindi non possono mangiare pane, pasta, biscotti, pizza, birra, fritture con impanatura, ecc….

Non esiste solo la celiachia, ma anche l’intolleranza al lattosio ( comunissima nei paesi europei), intollerazza alle uova, ecc…

In Italia, ad oggi, sono presenti 150 negozi specializzati in prodotti senza glutine, senza lattosio, o senza uova. Anche alcune gelaterie, bar e ristoranti si stanno adeguando. Anche la GDO presenta molti prodotti. 

Ma questi negozi non soddisfano l’enorme richiesta che c’è e che sta nascendo e soprattutto ancora pochi di questi negozi presenta prezzi ragionevoli. Infatti, per fare un esempio sul latte. Un litro di latte a lunga conservazione costa mediamente tra i 0,70 e i 1,00€, mentre un litro di latte di soia o di riso costano mediamente tra 1,70 a 2,80.

Il mercato come dicevo nel titolo del post è in piena evoluzione, per le seguenti ragioni:

  1. Sempre più persone si accorgono di avere delle intolleranze alimentari permanenti come la celiachia, l’intolleranza al lattosio, ecc…
  2. Sempre più persone sono alla ricerca di prodotti particolari e che permettano una migliore qualità della propria vita.
  3. Maggiore è il numero delle diete che vengono costruite facendo preventivamente un test sulle intolleranze alimentari
  4. Alcuni medici, stanno inserendo il test sulle intolleranze, nelle normali analisi per valutare lo stato di salute di una persona che presenta disturbi all’apparato gastrointestinale.

Queste informazioni ci fanno capire come il mercato dei consumatori che cercano questi prodotti cresce, e cresce anche velocemente.

Come affrontare al meglio questo mercato?

Secondo me il primo passo è aprire un ecommerce di prodotti per intolleranti. Poi effettuare un’eccellente campagna di web marketing e solo in seguito valutare se aprire uno o più  negozi.

L’ecommerce in questo settore potrebbe essere anche particolarmente remunerativo, per le caratteristiche del prodotto venduto:

  • Non facilmente trovabile ( quindi chi ha dimistichezza con il web preferisce acquistarlo online e aspettare il pacco a casa)
  • Non si conoscono bene tutti i prodotti che si possono acquistare. Quindi un sito ecommerce può allargare il ventaglio delle possibili vendite.
  • Altissimo livello di fidelizzazione. Se un acquirente che ha un’intolleranza si trova bene su un ecommerce allora ritorna, ritorna e ritorna ancora.
  • Buone percentuali di guadagno sui prodotti.

Ovviamente come ripeto spesso nei post, quando si parla di commercio elettronico, bisogna rivolgeri ad un’agenzia web professionale e che abbia già realizzato molti ecommerce, e bisogna poi pensare ad una buona campagna di web marketing per rendere l’ecommerce di successo.

Conviene spendere il 20% sulla realizzazione dell’ecommerce e il restante 80% sulla campagna di web marketing.

1 commento su “Business delle intolleranze alimentari! Un mercato in evoluzione”

  1. i prodotti per gli intolleranti dovrebbero costare meno e allora si che il mercato si espanderebbe a dovere.

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