Attenti alle foto su Facebook. Tania Riccò, l’abito, purtroppo, per le donne fa il monaco..

Attenti alle foto su Facebook!! Il rovescio della medaglia dei social è rappresentato dalla troppa “trasparenza”, chiamiamola così. E’ di questo mese la notizia dell’esclusione, per “colpa” di Facebook, di tal Tania Riccò dalla, probabile, carica di vicesindaco del comune di Reggio Emilia. Sono tutti lì a smentire, il sindaco come i compagni di cordata, come la coordinatrice stessa dell’Idv (non l’ho detto e lo faccio adesso: Tania Riccò milita, ed è stata eletta, nelle fila del partito caro ad Antonio Di Pietro), ma ciò che non è piaciuto di Tania Riccò sono state alcune foto che la ritraevano in discoteca in…abiti da discoteca.
Pur senza condividere dobbiamo ammettere che, purtroppo, l’abito fa il monaco. Queste foto, giudicate troppo sexy e poco consone all’aplomb, a sentire quelli pronti a puntare il dito, che dovrebbe caratterizzare un rappresentante dei cittadini sono state la causa scatenante dell’esclusione della donna, già perché trattasi di una donna di 40 anni, madre di due figli (non sono però riuscito a trovare lo stato civile!), avvocato con specializzazione in diritto tributario. Al posto di Tania Riccò è stata scelta, per la carica di vicesindaco, Filomena De Sciscio, una brunetta 32enne che, per non saper né leggere e né scrivere, e a scanso di equivoci, ha cancellato le sue foto da Facebook. Il punto è che ha cancellato quelle che poteva cancellare, ossia quelle del suo account, ma quelle in giro? Quelle eventualmente già scaricate? Di entrambe, della Riccò e della Di Sciscio, pochi avrebbero sentito parlare senza l’amplificatore rappresentato da Facebook, solo che, come ogni amplificatore, Facebook ingigantisce l’informazione ed il rumore, il Buono ed il Cattivo. Qui andrebbe aperto una lunghissima parentesi sui concetti “usuali” di Buono e Cattivo, ma non è questa la sede né l’obiettivo.

Qui e adesso prendiamo atto che la nostra privacy su Facebook può lederci. E l’immagine è qualcosa da non prendere alla leggera.

Uno studio Usa evidenziò come i giudici si predisponessero negativamente verso imputati con vistosi tatuaggi. E’ giusto? Certo che no, ma molti nostri meccanismi mentali, gli stessi che ci hanno consentito e ci consentono di un estinguerci, sono duri da modificare.

Una donna in discoteca in abiti sexy è, ipso facto, incapace di essere una buona amministratrice e di non rappresentare degnamente i cittadini?

Poi, curiosamente lo stesso non vale per i maschi. Le relazioni di Mitterand erano arcinote, ha anche una figlia, eppure nessuno si sognava di metterne in dubbio l’abilità politica.
Uno dei Presidenti più amati degli States, Thomas Jefferson (una delle 4 facce scolpite nel Mount Rushmore), ebbe con molta probabilità una figlia dalla sua schiava di colore, questo inficiò la sua politica?
Tutti si sarebbero fatti operare al cuore da Christiaan Neethling Barnard, il primo a effettuare un trapianto di cuore, senza prestare attenzione alla fama di playboy dello stesso. Nessuno gli avrebbe detto: “Dov’è stato stanotte!”. Come nessuno si sarebbe sognato di dire che Richard Phillips Feynman passasse più tempo con le donne che a fare ricerca di Fisica.
L’arringa soprastante serve a mettere in luce che:

Per le donne invece, non è così. Alle donne si chiede sempre di più.
Le donne devono sempre provare, in ogni modo, di essere degne di sedersi ad tavolo solitamente occupato dagli uomini.
Tanti di noi non conoscono bene Tania Riccò, ma hanno imparato a conoscere i politici della Vecchia Generazione, quelli che vestivano bene, andavano a messa. E rubavano.

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