Caleb Instantempo sarà il protagonista del nuovo romanzo di Umberto Eco in uscita a fine Ottobre che avrà per titolo Il cimitero di Praga. Caleb Instantempo, mezzo italiano e mezzo ebreo, musico per passione, avventuriero e spia per necessità, si troverà coinvolto, a volte suo malgrado altre no, in numerosi intrighi, in un turbinio di giochi di potere, tradimenti, passioni che lo lasceranno spossato. E spaventato. Ma perché in tanti, in troppi nella magica Praga sembrano improvvisamente interessarsi troppo a quel musico dall’aspetto sghembo? La risposta, come comincerà a capire via via lo stesso Instantempo, potrebbe trovarsi negli appunti segreti di un grande erudito di qualche secolo prima: il gesuita Athanasius Kircher. Appunti segreti, che non consegnò né rivelò a nessuno, ricavati dallo studio di un libro enigmatico, un libro che conosciamo oggi come Manoscritto Voynich. Quali segreti cela il Voynich? Ed è vero che fu letto è studiato anche da rabbi Jehuda Low ben Bezalel, l’uomo che riuscì ad infondere il soffio
vitale nell’argilla inerte creando il leggendario Golem? Sin dalle prime pagine Caleb Instantempo si troverà braccato da una umanità varia, da uomini d’arme e di lettere, da prezzolati lestofanti e da morbide dame, tutti vogliono mettere le mani sui segreti di Athanasius Kircher e di rabbi Low. E saranno quei segreti a salvare Caleb Instantempo.
Umberto Eco si confronta, a distanza di 30 anni, con una storia ad ampio respiro che per certi versi potrebbe richiamare le già note atmosfere di Il Nome della Rosa. Il cimitero di Praga, edito da Bompiani, è un romanzo erudito e picaresco che palesa, una volta di più, la capacità di Eco di ipnotizzare ed istruire con i suoi illusionismi e funambolismi verbali, un romanzo capace di catapultarti in una delle città con più shining al mondo, la città del Golem e del Ponte Carlo, di Rodolfo II e dei sapienti ebrei; una città magica: Praga